Nell’articolo intitolato “Cos’è lo Yoga” abbiamo visto che Yama e Niyama sono i principi morali da perseguire sul sentiero degli otto passi dell’Ashtanga Yoga, indicati da Patanjali negli “Yoga Sutra” e posti come base indispensabile per proseguire nel cammino dello Yoga. Essi costituiscono la buona condotta di base da perseguire dal Sadhka, l’aspirante spirituale, per poter proseguire nel cammino verso la liberazione attraverso le pratiche di Asana (posizioni), Pranayama (controllo del flusso vitale), Pratyahara (ritiro dei sensi), Dharana (concentrazione), Dhyana (meditazione) e Samadhi (beatitudine).
In questo articolo, troverai una prima carrellata sui principi morali, con una tradizione del significato non esaustiva ma efficace alla comprensione di massima. Nei prossimi articoli, i principi verranno approfonditi con maggiore cura del dettaglio.
YAMA - Principi morali verso gli altri e sui rapporti con la società
Letteralmente Yama significa controllo e si riferisce ad una condotta controllata per rispettare gli obblighi verso gli altri, essendo parte della Coscienza Infinita.
1) AHIMSA – non violenza di pensieri, parole e azioni, verso gli altri e verso sé stessi.
2) SATYA – verità benevola, ovvero usare le parole con intenzione positiva e desiderio di fare del bene.
3) ASTEYA – non rubare e non privare gli altri del dovuto. Il furto può coinvolgere oggetti, opportunità e tempo.
4) BRAHMACARYA – riconoscere l’Energia Cosmica, ovvero la divinità, in tutto ciò che ci circonda.
5) APARIGRAHA – non indulgere in cose superflue, ovvero, letteralmente non accumulare l’eccesso.
Perseguire i principi morali nella vita quotidiana significa portare equilibrio nella propria condotta sia verso noi stessi che verso gli altri, riuscendo a comportarci in modo equanime in ogni situazione che ci si presenta, partendo dal presupposto che siamo tutti parte dell’Uno, dell’Energia Cosmica che tutto pervade.
NIYAMA - Principi morali personali per mantenere la propria identità
Letteralmente Niyama significa autoregolazione e si riferisce al mantenimento dell’equilibrio mentale dell’individuo.
1) SHAOCA – letteralmente significa purezza o pulizia, pertanto tale principio può essere suddiviso in due parti: la pulizia esterna, importante per il mantenimento di salute ed igiene personale ed ambientale, e la pulizia interna, quella di corpo e mente.
2) SANTOSA – significa mantenere uno stato di contentezza ed appagamento mentale per quello che si è, quello che si fa e quello che si possiede.
3) TAPAH – significa alleviare le sofferenze altrui, attraverso servizio svolto con sacrificio personale, utile a sentire l’unità con tutte le altre esistenze.
4) SVADHYAYA – significa studio e comprensione dei testi spirituali, sviluppando capacità di ragionamento ed intuizione. Per affrontare lo studio dei testi, è necessario conoscere sè stessi.
5) IISHVARA PRANIDHANA – Iishvara è il controllore dell’universo, Dio, Colui che crea, Colui che controlla e Colui che distrugge, mentre Pranidhana è perseguire, avere un riparo, pertanto il significato è devozione per la Coscienza Cosmica. Per estensione, perseguire il divino, significa perseguire sè stessi nella propria matrice divina.
Per informazioni contatta la segreteria: tel. +39 375 504 6844 e-mail info@yoghattha.com