NIYAMA - Principi morali per mantenere la propria identità
Torna l'approfondimento sui principi morali, con i dettagli sui punti di Niyama che, come abbiamo visto significa letteralmente autoregolazione e si riferisce al mantenimento dell’equilibrio mentale dell’individuo.
1) SHAOCA – PULIZIA INTERNA ED ESTERNA
Il termine shaoca significa purezza o pulizia, pertanto tale principio può essere suddiviso in due parti: la pulizia esterna, importante per il mantenimento di salute ed igiene personale ed ambientale, e la pulizia interna, quella di corpo e mente. L’essere umano è particella di Dio e pertanto ne deve mantenere la purezza.
Tutte le sfumature di Shaoca rimandano alla chiarezza mentale perché l’interno essere deve rispecchiare il mantenimento dell’equilibrio per favorire l’elevazione spirituale. Mantenere l’equilibrio e la purezza mentale risulta più difficoltoso della pulizia del corpo, in quanto la mente è soggetta alle passioni ed alla ricerca del piacere, guidato dai sensi.
2) SANTOSA – CONTENTEZZA
Santosa significa mantenere uno stato di contentezza ed appagamento mentale, che arriva dalle nostre azioni, dal nostro essere e da quello che possediamo, senza indulgere in eccessiva passione per desideri materiali, pur mantenendo un obiettivo di crescita personale. La vera contentezza viene dal sé profondo e dalla pace mentale, che devono caratterizzare ogni nostra giornata.
3) TAPAH – SERVIZIO SVOLTO CON SACRIFICIO
Tapah rimanda al concetto di alleviare le sofferenze altrui, attraverso servizio svolto con sacrificio personale, utile a sentire l’unità con tutte le altre esistenze. Alleviare le sofferenze altrui con sincerità e sacrificio, avvicina al divino e favorisce l’espansione mentale. Un modo personale per intendere Tapah è quello di essere pienamente impegnati con sé stessi a raggiungere il proprio obiettivo.
4) SVADHYAYA – STUDIO DEI TESTI SACRI
Lo studio e la comprensione dei testi spirituali, sviluppano capacità di ragionamento ed intuizione, per poter andare oltre il significato scritto e raggiungere l’idea che viene veicolata. Lo studio dei testi spirituali deve avvenire con piena consapevolezza di sé stessi, pertanto il primo studio da compiersi deve portare alla conoscenza personale. La ricerca spirituale e l’introspezione, unitamente allo studio di testi spirituali, possono aiutare e sostenere lo sviluppo dell’amore verso gli altri.
5) IISHVARA PRANIDHANA – DEVOZIONE
Iishvara è il controllore dell’universo, Dio, Colui che crea, Colui che controlla e Colui che distrugge, mentre Pranidhana è perseguire, avere un riparo, pertanto il significato è devozione per la Coscienza Cosmica. Perseguire Dio, significa perseguire sé stessi nella propria matrice divina, conoscersi perché siamo parte del tutto, dell’Uno.
Se sei interessato ad approfondire questi argomenti, rimani connesso con i nostri canali di comunicazione. Tratteremo i principi morali nel dettaglio e con esempi pratici, nel corso degli incontri dedicati alla meditazione. Troverai maggiori dettagli nella pagina dedicata.
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