Temi di lavoro da Yoghattha
Le lezioni di Hatha Yoga svolte a cavallo tra il 2023 ed il 2024, si sono basate su alcuni temi specifici, il cui scopo era quello di avvicinarci al mondo dello yoga, alle sue pratiche, ai significati profondi delle posizioni ed ai suoi principi, attraverso similitudini ed esempi appartenenti alle esperienze quotidiane. Il tema principale è stato quello del viaggio, inteso in modo ampio, per permetterci di esplorare il nostro essere più profondo. Alle ispirazioni fornite in apertura e durante la lezione, sono state abbinate posizioni o esercizi di respirazione specifici, per permettere agli allievi di addentrarsi in un ascolto profondo del sé durante la pratica.
LE FASI DEL VIAGGIO:
Ispirazione e sogno per staccarsi dall’ordinario
Sognare e desiderare di compiere un viaggio, un percorso, spesso nasce dalla presa di coscienza del forte bisogno di partire, di allontanarsi dal quotidiano o dalle situazioni che tornano ciclicamente e che ci spingono, talvolta in modo sgradevole, ad accogliere il bisogno che ci muove. Andare a fondo di un bisogno può risultare difficile da affrontare finchè non prendiamo la decisione di partire; in questa fase l’immaginazione ha un peso molto forte, in quanto essa ci spinge ad iniziare, di fatto, il nostro viaggio, richiamando gli elementi della nostra persona necessari ad affrontarlo. In termini yogici, parliamo di coscienza dello yoga, uno stato di profondo ascolto del sé che possiamo raggiungere praticando la meditazione, ma anche di ascolto profondo del nostro corpo durante lo yoga asana.
Identificare il bisogno, accettarlo e trasformarlo
Accogliere il bisogno e sentirlo profondamente, ci avvicina all’accettazione della necessità di cambiamento ed aver, di fatto, già avviato il processo trasformativo. Nello yoga il ci arriva attraverso un segnale corporeo nelle asana, senza forzare il corpo ma accogliendolo ed accogliendoci per quello che siamo, corrispondendo una risposta ad un bisogno.
La decisione della partenza
La decisione di partire dipende dal fattore caratteriale che determina i tempi decisionali, e dal peso dell’immaginazione nella scelta di luoghi, modi e tempi del viaggio. La mente è in viaggio prima che il corpo prenda la strada, pertanto portiamo la nostra mente all’attimo presente attraverso la meditazione ad occhi aperti, in cui non lascio vagare la mente ma sono sempre presente a me stesso ed a ciò che faccio.
I distacchi del viaggio
Il viaggio comporta dei distacchi mentali dagli attaccamenti che abbiamo rispetto alle cose che ci legano ad un posto o ad un nostro modo di essere, di relazionarci agli altri, di ruoli che abbiamo assunto e che sono diventati parte di noi. Dobbiamo, pertanto, abbandonare la materia e lasciare libera la mente dalle afflizioni. Man mano che si avvicina il tempo della partenza, la percezione del tempo che abbiamo cambia ed abbiamo sempre più cose da fare.
La pianificazione e le scelte
Nell’organizzazione del viaggio dobbiamo affrontare delle scelte che partono dall’ascolto personale profondo e che ci permette di capire cosa vogliamo e cosa stiamo cercando: ci mettiamo in gioco accettando la sfida di scoprire i nostri aspetti positivi e le nostre verità più scomode. Ogni volta che decidiamo di affrontare qualcosa di nuovo passiamo attraverso questo processo:
-ascolto personale profondo alla ricerca dei nostri desideri
-superamento della paura di sbagliare, per affrontare la ricerca e, quindi, la crescita
Il viaggio dell’umanità ed il ciclo di nascita e morte
L’uomo ha sempre viaggiato e questo fa parte del DNA dell’umanità. Infatti, le motivazioni sono le stesse, mentre le modalità di viaggio sono differenti e più sicure. Il viaggio è sempre un’esperienza interiore dell’individuo, che richiama la circolarità della vita: nascita, crescita, età adulta, morte e ritorno: ciclo di nascita e morte, con reincarnazione. I segni della circolarità della vita sono costanti, sta a noi saperli vedere.
Gli imprevisti e le qualità per affrontarli
Il viaggio ci porta ad una crescita da affrontare ad ogni passo, partendo dalle incognite che si prospettano davanti a noi e rischiando di far saltare la nostra organizzazione. E' necessario mettere in preventivo gli imprevisti e cosa siamo disposti a rinunciare. La crescita deriva da:
-il percorso e dal distacco effettivo
-la consapevolezza dei rischi davanti a noi
-la capacità di adattamento in quanto la nostra organizzazione potrebbe dover cambiare in ogni momento a causa degli imprevisti.
Le qualità che ci servono per affrontare eventuali imprevisti sono: flessibilità, prontezza, accettazione del non controllo; priorità e calma, qualità tipiche dello yogin.
Il bagaglio e la leggerezza del non attaccamento
Il bagaglio è di due tipi: fisico ed emotivo. Quello fisico varia in base al tipo di viaggio ma spesso non sappiamo cosa dovremmo portare o cosa ci potrà servire, quindi tendiamo ad eccedere. E’ necessario portare il minimo indispensabile: quello che potrebbe servirci si può acquistare o acquisire. Il bagaglio emotivo dipende spesso da quello fisico, per evitare la perdita dei riferimenti del viaggio. Viaggiare leggeri significa essere aperti alla vita e lasciar andare quello che non ci serve.
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